L’inquinamento è un’alterazione dell’ambiente: è quindi inquinamento tutto ciò che è nocivo per la vita o altera in maniera significativa le caratteristiche fisico-chimiche dell’acqua, del suolo e/o dell’aria, tale da cambiare la salute, la struttura e l’abbondanza degli esseri viventi e/o dei flussi di energia, soprattutto se non viene compensato da una reazione naturale o dall’azione dell’uomo adeguata che ne annulli gli effetti negativi totali.

L’inquinamento produce danni temporanei o permanenti per tutte le specie presenti in una determinata area, creando un disequilibrio con i cicli naturali esistenti.

Nonostante siano definibili come inquinanti, non esiste a priori una sostanza o agenti fisici, chimici e biologici di per sé inquinante. È la specificità e la dimensione dell’evento che può essere inquinante. Sostanze apparentemente innocue possono compromettere seriamente un ecosistema: Il cloruro di sodio, il comune sale marino, in mare, non è ovviamente un inquinante, nelle acque interne dolci lo diventerebbe.

Inquinamento diventa qualsiasi forma di contaminazione dell’aria, delle acque e del suolo con sostanze e materiali dannosi per l’ambiente e per la salute degli esseri umani, che interferisca con il naturale funzionamento dell’ecosistema compromettendo la qualità della vita.

Benché ci possano essere cause naturali che generano inquinamento, pensiamo ad esempio ai fumi di un incendio di origine naturale, oppure alle emissioni gassose e alla dispersione di ceneri vulcaniche, o all’aumento aumento naturale della salinità delle acque, il termine “inquinamento” si riferisce in genere alle attività dell’uomo quando alterando l’ambiente compromette l’ecosistema danneggiando una o più forme di vita compresa quella umana.

In teoria tutte le attività e l’ambiente costruito dall’uomo costituiscono l’inquinamento dell’ambiente naturale in quanto influiscono sullo stesso, mutando la sua conformazione originaria. Il compito e l’obiettivo di una corretta gestione delle risorse, il loro utilizzo corretto e il riutilizzo dello scarto o rifiuto generato deve essere finalizzato a convivere armonicamente, senza alterarne gli equilibri, con l’ambiente naturale, o meglio ancora operarsi per salvaguardarlo e preservarlo nel tempo permettendone un utilizzo coerente con le esigenze, evitando lo spreco e la sua distruzione permanente.